
5 dicembre 2025 – 17 gennaio 2026
MAIIIM Lab, Genova
a cura di Virginia Monteverde
presentazione critica di Viana Conti
orari di visita: giovedì-venerdì e sabato 15.00 – 19.00
chiuso 25-26 dicembre e 1 gennaio
Testo di Viana Conti
Di alto rilievo culturale, l’evento espositivo ARTE CONTEMPORANEA ‒ PUNTI DI SVOLTA, ideato e curato da Virginia Monteverde, delinea un libero tracciato storico di protagonisti dell’Avanguardia, di Dada e New Dada, dell’Espressionismo astratto, del Concettuale, dell’Art autre teorizzata da Michel Tapié, della Pop Art americana, dell’Arte Povera, della Poesia visuale. Figurano nella rassegna presenze della Guggenheim Collection, di artisti che hanno esposto al MoMA di New York, nelle Esposizioni Internazionali d’Arte della Biennale di Venezia, a Documenta, Kunstmuseum Luzern, Kunsthalle Bern, Kunsthalle Basel, Reina Sofia Madrid, Tate Modern Londra, Centre Georges Pompidou Paris, Castello di Rivoli, National Museum of Contemporary Art, Seul, Corea, Biennale di San Paolo del Brasile.
In mostra opere di: Alighiero Boetti, Alberto Burri, Eduardo Chillida, Claudio Costa, Marcel Duchamp, Piero Manzoni, Renato Mambor. Conrad Marca Relli , Eugenio Miccini, Anna Oberto, Andy Warhol.
Con questa esposizione il MAIIIM conferma la propria azione di Centro promozionale sul terreno multimediale di ricerca, testimonianza, diffusione dell’arte contemporanea. Un progetto in crescita di eventi espositivi, performance, installazioni, conferenze, riflessioni sui paradigmi evolutivi della tecnica, del linguaggio, delle modalità comunicative, che è volto ad attivare dalla città portuale di Genova un intenso dialogo di scambio e respiro internazionale.
Un ulteriore aspetto della mostra è quello didelineare un percorso d’arte, pensiero critico, linguaggio, mutamento sociale, che muove dal contesto sacrale dell’opera d’arte unica a quello sociale della diffusione seriale dell’artefatto e della scelta extra-artistica dei suoi mezzi e materiali espressivi. Una mostra quindi non solo da “contemplare” – a partire dall’etimo latino cum templum – ma da interrogare. Ne sono protagonisti, in primis, le opere d’arte presentate in modalità espositiva al pubblico da uno spazio privato. Ulteriori spunti di interrogazione sono la storia dell’arte ‒ in un tracciato che dal 1958, con Piero Manzoni, perviene, di svolta in svolta, al 1995, con Claudio Costa ‒ la controcultura, la trasgressione come risposta alla repressione, il gesto dell’artista che fa opera, la dimensione collettiva dell’immaginario, la critica d’arte e la nascita ‒ in particolare con Harald Szeemann – della figura del curatore, i dispositivi di potere, le attese e interazioni dell’opera con il pubblico, la diffusione mediatica, l’aura, la serialità, il collezionismo, il mercato. Sulle logiche dell’Arte contemporanea da citare il paradigmatico saggio di Alessandro Dal Lago e Serena Giordano Mercanti d’Aura, il Mulino edizioni, 2006.
Fondamentale è anche il contesto di specifica, primaria, scelta territoriale del MAIIIM ‒ Centro Internazionale d’Arte del Terzo Millennio, rilevabile nella cosiddetta time-based media art, arte mediale connotata da un indice temporale, riferibile ai linguaggi artistici contemporanei di video, performance, film, audio, computer-art o digital art, realtà aumentata, installazioni 3d. Contesto artistico che agisce in quel Villaggio globale, teorizzato da Marshall McLuhan e dal suo prosecutore: il massmediologo Derrick de Kerckhove, precoce collaboratore del MAIIIM.
L’opera d’arte non scaturisce più dal lavoro individuale di alta professionalità “formale” di un artista, ascrivibile a una tradizione storico-culturale consolidata, ma da un contesto di cultura materiale, mentale, sociale, antropologica di una società di massa a capitalismo e tecnologia avanzati. Ineludibile è il riferimento al saggio di Walter Benjamin L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, scritto tra il 1935 e il 1939 e la cuiterza stesura è pubblicata, per la prima volta, a Parigi nel 1936 nella “Zeitschrift für Sozialforschung”, rivista teorica della Scuola di Francoforte, nella traduzione francese di Pierre Klossowski.. La democratizzazione seriale dell’auratica opera d’arte unica, entrata in un dispositivo di riproducibilità alla portata di mezzi materiali e immateriali, analogici e digitali, ha ricreato un’imprevista modalità di aura, non più riservata all’altare museale dell’unicità, ma disponibile sui banchi del mercato di una socialità globale di massa, che guarda – a titolo d’esempio – alle icone pop di Mao Zedong, Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor dell’artista statunitense Andy Warhol come a un effetto-aura non meno incisivo di quello sacrale.
In campo estetico, l’aura è divenuta la chiave di lettura del “valore” dell’opera d’arte nella postmodernità contemporanea a partire dall’insieme delle convenzioni che vi si sono, in modo manifesto o latente, costruite intorno nei vari, mobili, contesti sociali, culturali, antropologici. Arte contemporanea – Punti di svolta si presenta, pertanto, nell’avventura artistica del MAIIIM, come una presa di consapevolezza storico-critico-curatoriale del mutamento di quei paradigmi spazio-temporali che investono la società globale inducendo diffusi effetti di omologazione tecno-telecratica in tempo reale. Si tratta di una tipologia di mostra in cui l’opera d’arte unica, portatrice di aura, si rapporta all’opera d’arte moltiplicata, la cui aura può tanto essere messa in questione quanto restituita attraverso nuove logiche di attribuzione.
