
Sabato 21 giugno 2025 h.17.00
Evento PASC a cura di Angelo Pretolani e Roberto Rossini
DECADENZA: Decadenza è una performance realizzata per la prima volta nel 2008 al Festival Internazionale ART ACTION di Monza (direzione artistica di Nicola Frangione). Dopo quell’edizione è stata messa in scena più volte con continue trasformazioni in base all’ambiente, alla situazione e alla mia crescita personale.
Questa performance ha rappresentato un passo importante nella mia ricerca artistica, poiché ho abbandonato il desiderio di rappresentare qualcosa di predefinito e deciso a tavolino secondo una coreografia/struttura precisa, piegando così il corpo e l’azionealle direttive della mente. La performance segna il passaggio all’improvvisazione totale per dare spazio alla voce del corpo e alle sue memorie.
È il tentativo di farsi da parte, di provare ad essere liberi, senza costrizioni. In Decadenza le forme dell’individuo, frutto di condizionamenti esterni cominciano a frantumarsi per fare spazio a qualcosa di nuovo e forse di più autentico. Emerge la fragilitàdell’essere che procede precariamente senza punti di riferimentoin un ribaltamento di prospettive.
MICHELA MONTRASIO: è nata a Monza nel 1960 e si èlaureata in Lettere con specializzazione in Storia dell’Arte. Si èavvicinata alla danza agli inizi degli anni ’80 e dal 1986 hapartecipato a numerosi festival come performer. Il suo interesse si è gradualmente allargato all’arte visiva (video, fotografia, installazioni) con l’allestimento di diverse mostre personali .
Tutta la sua produzione è un tentativo di scoprire se stessi al di là dei condizionamenti pesanti che in qualche modo non permettono di scoprire e agire le proprie potenzialità. All’interno di questa ricerca è avvenuto l’incontro con i testi di Jung, un autore che ha influenzato notevolmente la sua produzione, aprendola al mondo onirico, dei simboli, alla visione olistica che tutto comprende. Ogni opera è così una sorta di rituale per cercare di ricostituire un equilibrio, un nesso, un legame con il mondo, l’universo, un equilibrio insomma personale e totale