Federico Tilli – Atto performativo: “scacchiere”

Il progetto “scacchiere” nasce dalle riflessioni sul concetto di caso, o meglio sulla lettura soggettiva che ognuno di noi dà al caso. Come pezzi del gioco degli scacchi ci muoviamo secondo degli schemi che tuttavia appartengono solo a noi, ai pezzi, e non alla scacchiera, lo spazio e il tempo nel quale interveniamo. Quest’ultimo non si costituisce di modelli rappresentativi ma di casualità. La logica di causa ed effetto ci porta in qualche modo a schematizzarlo pensando così, in un’ottica egoica, di poterlo prevedere, controllare, manipolare; ma le varianti casuali sono l’ineluttabile evidenza che mi ha portato sempre di più a credere che il modo migliore di muovercisi attraverso sia ciò che i taoisti chiamano wuwei. Accettare il caso e adattarsi ad esso, abbandonando gradualmente l’arrogante convinzione di poter controllare ciò che va oltre il nostro ristretto raggio di azione volontaria.

Le scacchiere danno la possibilità a due individui di relazionarsi in maniera totalmente estranea alle dinamiche di scopo sempre più presenti nel nostro tempo, mettendo i due soggetti nella insolita condizione di rapportarsi in maniera libera, illogica, silenziosa.

Credo davvero che oggi fare esperienza di dialogo privo di finalità, di “obiettivo”, sia qualcosa che ci può arricchire di un punto di vista in qualche modo nuovo, confortante, presente, e quanto mai umano.

BIOGRAFIA

Artista visivo, performer e praticante errante di arti marziali. Nato a Genova nel 1993, ha frequentato l’Accademia Ligustica di belle arti di Genova e l’Accademia di belle arti di Urbino.

Con una sempre crescente attrazione per le filosofie orientali, conduce la sua ricerca artistica come la scrittura di un personale diario di viaggio per i sentieri che percorriamo ogni giorno senza esserci tuttavia mai fermati ad osservare.